Cari auguri a Roberto Speranza, e alcune riflessioni sulla Sanità

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Roberto Speranza è il nuovo ministro della Salute. Giusta soddisfazione per l’attribuzione di un ministero “sociale” così importante al segretario di articolo UNO, auguri non rituali ma sentiti e sinceri a Roberto Speranza, qualche considerazione.

Speranza e l’intero governo dovranno lavorare per crescita e lavoro, giustizia ed equità sociale, lotta alle disuguaglianze e rilancio del Mezzogiorno. Nel caso specifico si tratta di lavorare per garantire le cure anche ai cittadini più deboli e bisognosi e ridurre l’insopportabile e anticostituzionale divario tra la sanità del Sud e quella del Nord.

Qui si inserisce il discorso sulla perequazione, sul regionalismo differenziato, sul “rientro” nei parametri fissati per le varie prestazioni medico-sanitarie. Non è possibile che, ad esempio, Campania e Calabria siano escluse da una redistribuzione solidale perché non raggiungono determinati parametri: le si aiutino a raggiungerli! Per essere precisi la Campania li avrebbe raggiunti, ma un attimo prima di raggiungerli, per così dire, sono stati spostati … un po’ più in alto! In modo tale da garantire alle sole regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio, il raggiungimento di questi “nuovi” più ambiziosi obiettivi. Ci sarà da lavorare, anche in accordo e/o in “contraddittorio” con la Conferenza Stato-Regioni, perché uno dei criteri “premianti”, per così dire, non sia più quello della maggiore età media della popolazione (Massimo Villone lo ha spesso ripetuto), in modo tale che, a fronte di una più bassa aspettativa di vita, faccia riscontro un minor finanziamento che quasi naturalmente … farà ancora abbassare l’aspettativa di vita, in un ovvio quanto odioso circolo vizioso!

Altro tema importantissimo e purtroppo da affrontare e risolvere in maniera urgente è la “perdita”, per pensionamenti, di decina e decine di migliaia di medici di famiglia e di medici specialisti. Bisogna ripensare, insieme con il MIUR, alla gestione del numero chiuso in ingresso agli studi di Medicina, ma soprattutto ampliare, in maniera significativa, i posti (ed i finanziamenti) per le Scuole mediche di specializzazione post-laurea, armonizzandone i numeri (un semplice esempio (inventato, ma … possibile): non ci possono essere 4 posti per specializzazione in chirurgia estetica, e 6 posti per medicina d’urgenza: tenendo conto di utilità sociale e medico-sanitaria, una suddivisione in 1 e 9 sarebbe ragionevole!).

Solo due questioni, ma che già metteranno a dura prova la capacità politica e di gestione del neo-ministro Roberto Speranza. Promettendogli tutto l’appoggio possibile, per il nostro bene, per il bene del Mezzogiorno, per il bene del Paese, non possiamo che augurargli un grosso “in bocca al lupo, Roberto!”.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev