L’Associazione Unità Mediterranea, nata a maggio del 2024, intende “ripartire dal Mediterraneo e dal Mezzogiorno di Italia, baricentro geografico dell’intero mare. Una forte identità mediterranea è un obiettivo primario”. E ancora: “La nostra azione, partendo dal Mezzogiorno, vuole irradiarsi nell’intero bacino con un approccio federativo rispettoso delle culture, dei credo e della dignità umana. Obiettivi immediati: favorire la mobilità fisica e digitale delle persone e delle merci ecosostenibili e con la nostra presenza diffusa ascoltare bisogni ed esigenze di popolazione e territori per dare voce ai cittadini e favorire il loro benessere. Crediamo in un Italia unita, ambasciata dell’Europa nel Mediterraneo. Crediamo e confidiamo in un Europa unita e indipendente, geo-politicamente punto di riferimento, con una forte coesione non solo economica, ma culturale e sociale.”

Queste alcune frasi della “presentazione” dell’associazione.

Il presidente pro-tempore dell’associazione, Salvatore Grillo, ha inviato una lettera ad aderenti (e altri?), firmandosi appunto presidente di Unità Mediterranea, il cui contenuto è a mio avviso INACCETTABILE! Di fatto, in maniera imbarazzante, un messaggio a sostegno di un governo di destra, della sua presidente del consiglio dei ministri in particolare. E non si vergogna, Grillo, di citare Dorso e le sue parole, un meridionalista convinto, un combattente antifascista, un intellettuale democratico.

Inizia il suo peana, Grillo, magnificando le gesta di Meloni, trasvolatrice atlantica (addirittura, poverina, o eroica, si è sobbarcata 10 ore di volo all’andata e 10 al ritorno! ricorda Grillo, sfidando il senso del ridicolo) che ha ottenuto la liberazione della giornalista Sala … ottenuto? Da Trump e Musk? Compito di una presidente del consiglio è, correttamente, quello di avvisare i suoi “alleati” di cosa intende fare, non di andare a chiedere il permesso di farlo! Di fatto, mentre molti dipingono Meloni (e l’Italia) come un possibile “bridge” tra Trump (Musk? freudiano il lapsus, più volte ripetuto, durante la conferenza stampa della presidente del consiglio, di dire Trump invece di Musk!) e gli USA da un lato, e l’Europa all’altro, a me pare piuttosto che Meloni (e l’Italia) siano oramai un “hub” di diffusione del verbo e del volere USA. Grillo, infine, non perde occasione per criticare, in maniera ”decisa” e “violenta”, le opposizioni e i governi della sinistra (che ormai, ma forse Grillo non lo sa, risalgono a parecchi e parecchi anni fa!)

Si dilunga poi, il Grillo, sulla questione Starlink. Si tratta della possibile totale cessione da parte dell’Italia della distribuzione di informazioni -strategiche e intersoggettive- alla rete di satelliti di Musk, non ad un organismo internazionale, quindi, ma ad un monopolista assertore del liberismo economico senza freni, stretto sodàle di un neopresidente USA che non ha avuto ritegno a sostenere una rivolta contro la democrazia, e che personalmente (Musk) appoggia un partito neonazista in Germania, quale è l’Afd. Grillo auspica che tale accordo si faccia (come un Salvini qualunque!), unica possibile e vantaggiosa scelta per l’Italia. A mio avviso anche quello delle comunicazioni (fibra, satellite, o che cosa sia) è un asset di carattere strategico nazionale, europeo a questo punto (noi dobbiamo far parte di una Europa sempre più coesa e forte, per discutere se non alla pari, in condizioni di non conclamata inferiorità con i potenti del globo), come energia, ad esempio, per cui non va ceduta a società private incontrollabili, che peraltro perseguono interessi di altri paesi (nel 2023 la rete di comunicazioni satellitare sull’Ucraina è stata interrotta, unilateralmente, da Musk). La sovranità tradizionale deve cedere il passo alla sovranità digitale? Inaccettabile la posizione di Grillo, a dimostrazione della sua sostanziale posizione reazionaria, liberista tout-court, a favore di monopoli anche antidemocratici e politicamente schierati con le peggiori forze fasciste del mondo intero. Anche qui, Grillo non si perita di attaccare in maniera del tutto fuori luogo, le sinistre, e a tirar dentro addirittura Obama. Anche lui presidente … tanti anni fa! Mah!

Infine, dulcis in fundo, un attacco alla magistratura (mancava!) e una esaltazione del provvedimento della cosiddetta separazione delle carriere: la magistratura secondo Grillo (cito, testuale) “è divenuta il più grande potere che opera nel nostro tessuto sociale e al quale i magistrati giungono dopo avere superato un concorso ma senza alcuna legittimazione popolare attraverso una votazione”. Non ci credete? Beh, vuole sottomettere la magistratura (vuol fare eleggere i magistrati!)  o almeno i Procuratori della Repubblica, al potere politico. Violando a mio avviso il principio fondamentale della separazione dei poteri di uno Stato.

Si avventura poi in una narrazione di un Mezzogiorno, pur nelle sue condizioni di inferiorità, che riduce il divario con il Nord, Un Sud che diventerebbe (Meloni lo dice) una seconda locomotiva per il Paese; e ciancia di aumento di occupati, di aumento di PIL nel Mezzogiorno superiore a quello del Nord, senza sapere (lo sa, ma si guarda bene dal dirlo) che maggiori occupati a fronte di ore lavorative stabili o addirittura diminuite significa tanto più lavoro precario e/o part-time; e che il divario Sud-Nord diminuisce perché il Nord è quasi fermo!)

Solo nelle ultime righe della sua lettera, in un conato di resipiscenza, Grillo rimarca la battaglia per uno sviluppo economico, sociale del Mezzogiorno; lo sfruttamento della strategica posizione del Mezzogiorno nel Mar Mediterraneo; chiama alla “mobilitazione” e  all’impegno tutti i cittadini del Mezzogiorno, ma non dice che questo suo entusiasmo è sbugiardato dal governo che tanto ama, quello che fa sì che gli investimenti di aziende produttrici di energia; di semiconduttori; ecc …, che avevano mostrato interesse per insediarsi in realtà del Mezzogiorno, con la spinta del governo, dicevo, sono state “convinte” a dirottare al Nord (Piemonte, Emilia, Veneto, Lombardia) i loro investimenti; e che invece di potenziare i sistemi portuali del Sud (Augusta, Gioia Tauro, Taranto; Bari, Brindisi; Napoli, Castellammare, Salerno; Palermo, Trapani, Porto Empedocle; ecc …), spende centinaia e centinaia di milioni del NGEU per Genova e Trieste.

Che cosa avrebbe potuto/dovuto scrivere? Della battaglia sull’autonomia differenziata; della questione meridionale da risolvere; della industrializzazione e infrastrutturazione del Mezzogiorno; del Ponte sullo Stretto; dei traffici marittimi ad Augusta e Gioia Tauro; della sanità che al Sud viene mal finanziata con bizzarri parametri di suddivisione nazionale; della Scuola (tanta dispersione nelle città e paesi del Sud) e dell’Università (alcune Università medio-piccole del Sud rischiano la chiusura); dei Lep, che vanno finanziati e attuati; del ruolo del Mezzogiorno nella politica di pace nel Mediterraneo; delle iniziative e dei rapporti, già intrapresi peraltro, nei confronti dei paesi del nord-Africa che si affacciano sul Mediterraneo, ma anche a questo punto di quelli del Medio-Oriente; dell’accoglienza e della libertà di movimento di persone e cose (come detto nelle presentazione di Unità Mediterranea)… no … come se fosse un qualunque reazionario di destra, e neanche meridionalista, ha preferito incensare e ingraziarsi Meloni e i suoi sodàli fascisti e razzisti.

Una lettera del tutto personale di Salvatore Grillo, lettera che nulla ha a che fare con l’associazione, genera però confusione, è oggettivo, se la firma è del “presidente di Unità Mediterranea”. Un po’ di prudenza e correttezza sarebbero state indispensabili (e bene accette).

Questo lungo sfogo è per far sapere che almeno uno degli aderenti all’associazione è contrario a questo tipo di pensiero, che si appiattisce in maniera imbarazzante e riprovevole sull’attuale governo a mio avviso reazionario e antimeridionalista. E rivendica invece una apertura progressista, democratica, meridionalista, nei confronti del Mezzogiorno e della comunità mediterranea.
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Il 7 giugno 2024 ne discutevo su L’Edicola