Manca poco più di un anno e mezzo ( luglio 2021 ) all’entrata in vigore della riforma della magistratura onoraria , la c.d riforma Orlando che riordinerà l’intero settore con importanti modifiche nella struttura portante della categoria ; su tutto è prevista la sparizione di qualsiasi differenza tra giudici di pace e got e vpo .
Modifica , questa corretta e opportuna dal punto di vista formale perché mette sullo stesso piano gli ex got e gli ex giudici di pace, ma profondamente ingiusta sotto l’aspetto retributivo , poiché è assurdo pensare che un professionista possa svolgere la sua funzione di magistrato onorario, addirittura con un aumento di competenze per una somma irrisoria, al di sotto dei 900,00 euro somme offensive che possono addirittura essere paragonate ad una sorta di reddito di cittadinanza. La categoria sia pur nelle sue profonde divisioni , esistono almeno tre fronti ben distinti spiace dirlo , che tra di loro tranne alcune eccezioni non dialogano tra loro , nel corso dell’ultimo periodo ha provato a far sentire la propria voce e a dialogare con le varie forze politiche sia con la precedente maggioranza , che con l’attuale ma senza tuttavia concreti risultati.
Vi sono alcuni disegni di legge sul tavolo come ad esempio il c.d.disegno di legge Bonafede per il superamento della riforma Orlando ma che allo stato si sono arenati senza un valido motivo, nel senso che si deve registrare purtroppo una mancanza di volontà delle forze politiche al di là del mero ascolto a “ mettere nero su bianco “ e superare la Orlando e per di più anche la stessa ANM a più volte sottolineato i problemi che deriverebbero dall’entrata in vigore della riforma .
Interessante rilevare come un po’ tutti i disegni di legge prevedano il superamento del concetto dei quattro quadrimestri in servizio, in caso contrario vi sarebbe stato il rischio di creare un esercito di “esodati” perché la maggior parte dei GOP e VPO e nella fascia 45/50 anni , la quale si troverebbe in difficoltà nel cercare un differente impegno sia pur part time.
Una delle problematiche della menzionata riforma Bonafede, se mai entrasse in vigore , è che si tratta dell’ennesima riforma a costo zero , ovvero senza un impegno di cassa, ovvero con scarse possibilità di riuscita.
Tuttavia tornando alla riforma ormai in essere la c.d.Orlando come un aspetto controverso risieda nelle piante organiche prospettate : si è infatti rilevato come sia previsto un aumento degli organici a regime quasi 8000 unità , rapporto quasi paritario con la Magistratura Togata e questo non sembra una cosa corretta vista poi la differenza a livello di trattamento economico e sostanziale nella gestione quotidiana; di fatto la magistratura Onoraria è quasi il secondo pilastro della giustizia ma senza un riconoscimento adeguato.
Si badi la situazione attuale con giudici onorari , di fatto in servizio in molti casi anche da più di 20 anni è “figlia” di continue proroghe nell’incarico da parte dei vari governi che si sono succeduti nel corso degli anni , senza che nessuno mai avesse il coraggio ( è il caso di dirlo) di chiudere quest’esperienza non rinnovando nell’incarico soggetti che da anni svolgevano e svolgono la funzione di giudici onorari. Il perché di questa scelta è facilmente spiegabile , in quanto gli onorari in servizio hanno maturato un esperienza di cui la giustizia non può privarsi , perché utile al suo funzionamento , basta in tal senso vedere i dati in termini di produttività della categoria. Infatti la trattazione di un numero elevato di procedimenti , e il riuscire a definirne in tempi rapidi un numero rilevante , con un sistema che è in attivo e consente allo stato un notevole guadagno alle casse dello stato.
Quest’ultimo aspetto consente anche di sfatare un “ mito” ovvero che non vi siano fondi per migliorare il trattamento dei magistrati onorari , che già oggi provengono dalle cause che questi definiscono( in termini di contributo unificato e di spese di registrazione delle sentenze). Indennità che in ogni caso non è oggetto di adeguamenti Istat addirittura dal lontano 1999! , laddove viene fornito un servizio che aiuta alla corretta amministrazione del sistema giustizia in Italia .
Altro elemento che mostra criticità nella Orlando è la previsione di 8 ore per ottenere la seconda indennità di servizio , termine che appare a tutti davvero esagerato , questo non è stato oggetto di discussione ma è una criticità che può essere facilmente modificata .
Quindi se la riforma non fosse modificata , gli onorari perderebbero l’autonomia del proprio ruolo , con un aggravio di lavoro per i Magistrati togati, con una paralisi della macchina della giustizia.
Non bisogna poi dimenticare come la riforma non preveda un disciplinare delle sanzioni disciplinari a carico del giudice onorario, che oggi può vedersi applicata la sanzione della ammonizione , della censura ed infine la radiazione ; con l’entrata in vigore della nuova normativa non vi saranno più sanzioni intermedie ed il soggetto ritenuto responsabile degli addebiti disciplinari contestati, rischia di decadere dall’incarico , per una circostanza che in altri tempi sarebbe stata definita con una sanzione intermedia.
Questo certamente non agevola il lavoro del magistrato onorario , che vede il proprio lavoro profondamente limitato anche alla luce dell’impossibilità di poter chiedere un trasferimento se non per gravi motivi di famiglia ovvero un parente stretto con grave invalidità.
Aspetti come questi che dimostrano la profonda incoerenza non solo di una legge ma di un intera stagione nelle relazioni con la magistratura onoraria, poiché da un lato si continua a mantenere in organico soggetti che sono in servizio da anni e dall’altro in nome dell’esigenza di evitare qualsiasi forma di equiparazione con la magistratura di carriera si disconosce qualsiasi diritto elementare come il diritto a richiedere un trasferimento.
Il rischio è che con la riforma la gran parte dei magistrati onorari finirà con l’essere bloccata all’interno dell’ufficio del processo diventando assistente del magistrato togato, principio del tutto inapplicabile in Italia ; il danno sarà soprattutto in ambito penale , poiché si rischia con compressione del diritto alla difesa di non sapere effettivamente chi scrive una sentenza e quale sia l’orientamento dell’ufficio.
E’ importante che tutti si adoperino , per evitare un disastro a livello di giustizia , e non è complicato perché le carenze del DDL Bonafede possono essere riviste, ovvero alla limitazione ingresso dei magistrati che entreranno in servizio nell’ufficio del processo , poiché i magistrati onorari in servizio hanno acquisito un esperienza che non può essere annullata nelle conseguenze della riforma. La Orlando nasce con obiettivo di riformare l’organizzazione della magistratura onoraria del futuro, ma finisce con avere ricadute concrete che colpiranno anche la magistratura attualmente in servizio ed è del tutto carente su questi soggetti: è del tutto illogico limitare l’apporto di soggetti sui quali lo stato ha investito a lungo anche in tema di risorse.
Una criticità del DDL Bonafede è nel fatto che il magistrato onorario dovrebbe essere libero di scegliere il numero di giorni da dedicare all’ufficio e su questo dovrebbe essere modulato anche l’aspetto economico.
Appare incontestabile come o si tratti di non disperdere le professionalità maturate in tanti anni , e per alcuni intervenuti non è nemmeno giusto prevedere un termine di presenza in servizio. Occorre per questi motivi rivedere il sistema : non è possibile una differenza di trattamento economico tra chi lavora nell’ufficio del processo e chi non vi lavora invece.
Il problema di fondo è di fatto che bisognerà tentare di adeguare le indennità, sarebbe forse opportuno anche affrontare senza preclusioni o “barriere ideologiche” da parte della Magistratura Togata, il discorso della previdenza: senza dimenticare il riferimento a misure come la flat tax che possono aiutare in modo concreto e senza una spesa eccessiva a migliorare la condizione del trattamento economico dei magistrati onorari. Incontestabile , inoltre il ruolo sempre più crescente della magistratura onoraria che ha sempre più spazio nell’evaso dei fascicoli: se la Orlando entrasse in vigore come riconosciuto dalla maggioranza del Procuratori della Repubblica , l’unica prospettiva sarebbe quella di chiudere gli uffici.
Si badi, il dibattito in essere e le doglianze della categoria non intendono essere un tentativo velato di ottenere una stabilizzazione di fatto , ma semplicemente l’esigenza del riconoscimento del proprio impegno al servizio della giustizia e non vi è alcuna intenzione di essere equiparati alla magistratura di carriera : questo è un aspetto da ribadire con forza poiché all’origine di tante incomprensioni con la componente togata.
L’Italia è un paese che ha bisogno disperato di un sistema giustizia più efficiente e una valida mano può venire dalla magistratura onoraria : Ciò può avvenire senza mettere in discussione il ruolo della Magistratura togata che tanto ha dato e da a questo paese.